Game over: il lavoro minorile in Italia

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Sommario: 1. Premessa. 2. Una mappatura del rischio del lavoro minorile. 3. La stima dei minori che lavorano. 4. Le esperienze di lavoro dei 14-15enni.

1. Premessa

In questo articolo vengono presentati alcuni risultati preliminari di un’indagine nazionale sul lavoro minorile in Italia, condotta dall’Associazione B. Trentin1 e da Save the children2 . Gli obiettivi principali dell’indagine sono stati:
– Fornire una stima del numero dei minori con meno di 16 anni, cioè i minori che secondo la legge italiana non possono lavorare3 , coinvolti in esperienze di lavoro in Italia.
– Ricostruire le principali esperienze di lavoro minorile, a partire dalla consapevolezza che questo fenomeno si articola in numerose tipologie, differenti

1 Il 3 giugno 2013 è nata l’Associazione Bruno Trentin-Isf-Ires, frutto della fusione dei due Istituti della Cgil: Ires (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali) e ISF (Istituto Superiore di Formazione) con l’Associazione Bruno Trentin.

2 L’indagine è stata condotta con una metodologia quanti-qualitativa. L’indagine quantitativa, di cui si presentano qui i risultati, si è basata su un campione probabilistico: sono state realizzate 2.005 interviste a minori iscritti al biennio della scuola secondaria superiore in 15 province italiane campione e in 75 scuole campione. L’indagine verrà resa pubblica nella sua
versione definitiva in una pubblicazione entro il 2013. Un Comitato scientifico interistituzionale ha supervisionato l’indagine. Per dettagli, cfr. il Dossier disponibile sul sito delle organizzazioni promotrici. .

3 I riferimenti normativi sono: 1) la legge n. 977 del 1967, che norma, tra l’altro, l’età minima di accesso al lavoro e le eventuali eccezioni (come il lavoro nello spettacolo); 2) la norma finanziaria del 2006, in cui l’obbligo scolastico è stato innalzato a 16 anni (a partire dall’a. s. 2007-2008) e si è conseguentemente spostata l’età minima di accesso al lavoro dai 15 ai 16 anni. per attività svolte, intensità del tempo di lavoro, interferenze con la scuola, eventuale pericolosità, percezioni da parte dei minori4. – Identificare le condizioni di partenza che concorrono allo sviluppo del lavoro minorile, legate da una parte ai contesti socio-ambientali e alle famiglie in cui vivono i minori, dall’altra ai percorsi nella scuola e ai vissuti in ambito educativo.