Dovere di utilità sociale, lavoro socialmente utile e reddito di cittadinanza

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Abstract
La propensione all’impiego dei beneficiari di provvidenze pubbliche in attività che abbiano una qualche utilità sul piano sociale è in linea con la “preminenza etica del lavoro” che permea il testo costituzionale. L’esperienza dei lavori socialmente utili e la logica ad essi sottesa hanno guidato la mano del legislatore nella fase di elaborazione di misure più vicine alla dimensione del welfare non lavoristico. Partendo da tali considerazioni, il saggio evidenzia come tracce di tali esperienze siano ben visibili anche nel reddito di cittadinanza, strumento che si colloca tanto sul terreno dell’assistenza, quanto su quello del mercato del lavoro.

Duty of Social Utility, ‘Socially Useful Work’ and Basic Income

The propensity for the use of beneficiaries of public provisions in activities that have some social utility is in line with the “ethical pre-eminence of work” that permeates the constitutional text. The experience of socially useful jobs and the logic behind them guided the legislator’s hand in the development of measures closer to the dimension of “non-working welfare”. Starting from these considerations, the essay highlights how traces of such experiences are clearly visible also in the basic income, an instrument that is placed as much on social assistance as on the labor market.